Carissimo Maestro,
sei volato in cielo e ora sei per noi tutti un’angelo, una stella luminosa come lo sei stato per me in vita.
Voglio ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, che ancora mi ascolti e che ancora sorridi.
Certamente non ti dimenticherò mai, non potrò dimenticare come mi hai accolto e sostenuto quando arrivai a Torino da ragazzino e mi aiutasti nell’inserirmi a scuola e in sezione.
Non mi dimenticherò quando mi chiedesti di entrare in Consiglio insieme a Bernardo, Salatino, Paschetta, Fratta e Freccero.
Alcuni di loro ti hanno preceduto e a me resta la tua amicizia, il tuo insegnamento la tua forza, la tua coerenza, il tuo amore per la giustizia e per la legalità.
Mi hai insegnato il valore del prossimo e come si deve lavorare per dare agli altri ciò che altri hanno dato a noi come ci hai detto nel primo consiglio a cui partecipai da giovane consigliere.
Quella tua esortazione è rimasta per sempre nella mia mente e mi guida coggi come mi guiderà domani.
Ai tuoi cari va il mio grazie per quanto ti hanno amato e voluto bene e per quanto hanno saputo fare per ognuno di noi e per l’associazione che tu hai servito, amato e da cui sei anche stato maltrattato e dimenticato.
Certamente i ciechi e gli ipovedenti non ti dimenticheranno mai e sarai sempre un luminoso esempio nella storia della categoria.
Enzo ti saluto e ti abbraccio con affetto e tanta tanta stima.
Tuo per sempre.
Massimo Vita