Le proposte alternative di Massimo Vita
Gentili Soci,
come noto il 20 e 21 Ottobre 2023 si è tenuto il Congresso del nostro sodalizio.
Fra i temi importanti che sono stati discussi e approvati vi è stata la costituzione di un Gruppo di lavoro che possa giungere al Congresso dell’Ottobre 2025 con una proposta di riforma dello Statuto Sociale.
Commento
Lo statuto prima di essere modificato e, andrebbe modificato, si dovrebbe rispettare.
L’attuale statuto dice che gli organi associativi durano in carica cinque anni e gli attuali organi nazionali sono stati eletti solo pochi mesi fa.
Potrebbero ribadire che le sezioni e i regionali sono a scadenza ma allora ci avrebbero dovuto pensare quando hanno sciolto il Consiglio Nazionale.
Si doveva adeguare lo statuto al RUNS ma non rinnovare le cariche nazionali però sappiamo perché l’anno fatto.
Nell’anno 2024 la Commissione ha portato avanti i suoi lavori sia attraverso le riunioni plenarie del Gruppo, sia attraverso la costituzione di tre Sottogruppi con tematiche specifiche che hanno prodotto ciascuno un proprio documento. Contestualmente, oltre alle proposte dei componenti del Gruppo di lavoro sono state recepiti gli emendamenti pervenuti dalle nostre strutture territoriali o dalle Assemblee associative.
Dopo una riunione plenaria tenutasi quest’anno è stato quindi costituito un gruppo ristretto per elaborare una prima bozza di Statuto che tenga fin qui conto delle osservazioni, suggerimenti e proposte oggetto del dibattito.
Uno dei nodi sciolti è stato quello di non prendere la strada di uno Statuto con forti connotazioni federaliste, in quanto poco corrispondente alle nostre esigenze e di difficile attuazione. Tuttavia, nel mantenere l’attuale struttura generale organizzativa di tipo centralista si è deciso di conservare il grado di autonomia delle strutture territoriali e regionali in quanto conveniente per rispondere ai criteri del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
Commento
Per essere precisi, il terzo settore chiederebbe che le sezioni territoriali e i consigli regionali avessero un loro rappresentante legale autonomo rispetto a quello Nazionale ma da questo orecchio non ci sentono.
Si sta procedendo ad una uniformizzazione del testo e delle sue terminologie in modo da renderlo maggiormente consultabile e coerente tra gli articoli.
Si è deciso l’inserimento nello Statuto dei principi relativi al contrasto ad ogni tipo di discriminazione basata sulla disabilità in interazione con altri fattori, esempio (genere, razza, ecc.)
Si è concordato sul principio secondo cui nel Congresso devono essere rappresentate tutte le sezioni territoriali attraverso la partecipazione di diritto del Presidente. Si è precisato inoltre che per le sezioni fino a 100 soci non si passerà quindi ad eleggere il delegato al Congresso.
Commento
Ancora una scelta che mira alla conservazione dello status quo. Non era più democratico far eleggere da tutte le assemblee i propri delegati? perché devono andare i presidenti?
Poi, come mai non si vogliono omogeneizzare i sistemi di elezione? oggi abbiamo tre sistemi diversi.
In merito al Collegio dei Probiviri, si è proposto che vi sia almeno una componente esterna con competenze giuridiche.
Commento
Come mai non si prevede che i probiviri vengano eletti con la maggioranza qualificata e possano avere un collegio d’appello? Perché non si prevede un sistema di candidature aperto e trasparente?
Per quanto compete la gestione del patrimonio si è scelto di lasciare invariato l’attuale articolo dello statuto che definisce in modo sufficiente le modalità da stabilirsi ad opera del Consiglio Nazionale.
Commento
dove è finita la gestione più strutturale del patrimonio con un organismo diverso dal Consiglio Nazionale?
Cambiando argomento, si pensa di proporre il principio dell’autosospensione nel caso in cui i soci che ricoprono cariche associative si dovessero candidare a elezioni politiche e amministrative di ogni genere.
Per quanto concerne ogni altra deliberazione nel merito, in caso di gestione del dopo candidature, nello Statuto ci si sta orientando per demandare all’organo di appartenenza ogni valutazione del caso specifico del Dirigente associativo ex candidato.
Commento
Io ritengo che ogni cittadino debba candidarsi se lo ritiene ma se è un responsabile legale dell’uici a ogni livello, si deve dimettere.
Si sta dibattendo con attenzione l’idea di operare un riequilibrio del Consiglio Nazionale tra parte elettiva e componenti di diritto.
Si è deciso inoltre di non dar corso all’ipotizzata istituzione della figura del Presidente del Consiglio Nazionale, né tantomeno di istituire la Conferenza Nazionale dei Presidenti regionali, in quanto questi Organi potrebbero ingenerare maggiori problemi di quelli che andrebbero a risolvere, vedi ad esempio un riequilibrio delle attribuzioni di competenze nel Consiglio Nazionale.
Commento
Eleggere il Presidente del Consiglio Nazionale avrebbe permesso una dialettica più democratica del Consiglio mentre ora di fatto il Consiglio è nelle mani del Presidente Nazionale.
ricordo che il ruolo del Consiglio Nazionale è di indirizzo e controllo. Come può esercitare liberamente i suoi compiti se è diretto dal Presidente che dovrebbe controllare?
Anche nei consigli comunali il sindaco non presiede il Consiglio.
Numerosi altri sono stati gli argomenti trattati, esempio la flessibilità all’interno dei Consigli Territoriali nella loro composizione, tenendo conto delle complessità del territorio e delle esigenze e specificità che ciascuna Regione può e deve esprimere.
Si è analizzato il percorso che lo Statuto ha fatto negli ultimi decenni, passando da un articolato lungo e complesso ad una riduzione dello stesso che ha demandato al Regolamento Generale molti aspetti. Se nel primo caso lo Statuto era troppo descrittivo, ora si ha il problema opposto, pertanto si sta lavorando anche sul riequilibrio tra i due importanti testi.
Commento
Dare troppi compiti al regolamento generale rischia, come è già avvenuto, di entrare in contrasto con il dettato statutario. Si deve rivedere l’impostazione approvando una regola statutaria che stabilisca cosa può essere delegato da un organo collegiale e cosa può o non può essere regolato dal regolamento generale.
Nell’avviarci a concludere questo breve, ma intenso scritto, ricco di argomenti, ringraziamo tutti coloro che stanno dando il loro apporto e fattivo contributo per questo impegno gravoso che vedrà, dopo le Assemblee territoriali, esprimersi dapprima i delegati nelle tre Assemblee precongressuali e poi l’intera struttura dell’Unione con il Congresso che giunge ormai alla sua celebrazione.
Gruppo di Lavoro per la riforma dello Statuto.
Conclusione
Credo che si stia di fatto studiando il modo più chiaro come si deve blindare le posizioni di potere dei dirigenti e temo che di fatto in merito non sarà permesso al congresso un reale dibattito.
Mi chiedo: quante sezioni stanno ragionando sullo statuto? Quante assemblee voteranno i delegati con un mandato preciso sulla linea politica da seguire?
Se il delegato va al congresso senza un mandato come si può affermare che rappresenta la sezione?
Massimo Vita, socio sospeso