di Antonella Improta, Vice Presidente Comitato Rinascita UICI
Il 13 dicembre 2024, una Delegazione di Soci dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, UICI, si riunirà nei pressi della Corte dei Conti, Roma, per chiedere ancora una volta, di effettuare una serie di controlli, sulla gestione dei fondi che lo Stato Italiano elargisce all’UICI.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, UICI, è un’associazione storica e centenaria, che supporta i Ciechi, gli Ipovedenti e le loro famiglie, preoccupandosi della crescita personale e professionale, della formazione e dell’inserimento lavorativo; lo stesso statuto associativo, ne stabilisce le competenze dichiarandone le funzioni di rappresentanza, di tutela degli interessi morali e materiali delle persone cieche ed ipovedenti a essa riconosciute con D.L.C.P.S. 26 settembre 1947, n. 1047 e confermate con D.P.R. 23 dicembre 1978.
Questo significa, che l’attività associativa e la gestione dei fondi istituiti dallo stato, sono oggetto di controllo da parte del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che hanno il compito di vigilanza. Tale gestione, come dimostrato da diverse documentazioni presentate anche al Ministero del Lavoro, lo scorso 23 maggio, dalla medesima delegazione di Soci, racconta di scelte finanziarie poco trasparenti, supportate da motivazioni vacue, ma soprattutto, tali operazioni, risulterebbero uno spreco patrimoniale che diversi componenti degli organi direzionali associativi dell’epoca, ovvero dal 2020 al 2022, avevano accolto con diffidenza reputandoli scorretti.
La documentazione presentata il 23 maggio 2024 presso il ministero del lavoro, che ha il compito di vigilare sulle attività dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, elenca una serie di criticità come la somma eccessiva destinata al Centro Regionale Siciliano dell’UICI, Helen Keller, tra l’altro attualmente presieduto dalla Dottoressa Linda Legname, la quale,risulta essere anche vice presidente UICI.
L’accumulo di cariche rilevanti ai fini decisionali e gestionali all’interno dell’associazione, ormai nelle mani esclusive delle persone in linea con il pensiero del presidente nazionale, è uno dei punti trattati nella sopracitata documentazione che, lo si vuole ricordare, è già stata visionata presso il Ministero del Lavoro ed i Soci sostenitori di questa iniziativa, attendono che gli organi preposti, effettuino i controlli previsti dalla legge e dallo stesso statuto associativo.
I ciechi e gli ipovedenti impegnati in queste rimostranze rappresentano la voglia di chiedere giustizia, fidandosi ed affidandosi agli organi preposti, perché l’equità, la gestione moralmente integra del patrimonio dell’associazione che li rappresenta, determina un passo importante per una piena inclusione, soprattutto delle minoranze.